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“Dio è con noi” (e fa vincere le elezioni)

Vedo arrivarmi nella posta elettronica questo messaggio (copio e incollo):

EPOCALE!!!! Per la prima volta nella storia a Perugia la sinistra ha perso!!!! Sta vincendo il sindaco di centro destra, Andrea Romizi! DIO ESISTE !!!!! (e lotta insieme a noi)

Non è certamente la prima volta che vedo l’espressione “Dio esiste” usata per enfatizzare la gioia per un particolare evento che si è verificato, ma di solito la compatisco perché pronunciata da persone che non hanno dimestichezza con la teologia e neanche con la semplice pratica religiosa. Non si occupano, ad esempio, di approfondire il senso del comandamento “Non nominare il nome di Dio invano”.

In questo caso, però, la cosa mi turba, perché ad utilizzarla non è il tifoso di calcio, o il danneggiato che attende soddisfazione dalla giustizia civile. No. E’ una nota esponente del mondo cattolico, giornalista (mi pare che scriva spesso su “Avvenire”) e ciellina. Credo anche che sia docente universitaria, a Perugia, ma non sono sicuro.

Per carità, uno può dire quello che vuole. Io dico che, secondo me, si tratta di un linguaggio che non manifesta il senso della corretta distinzione fra i diversi ambiti. Tirare in ballo Dio per una competizione politica, e arrivare (per la verità anche con qualche eco sinistra) ad affermare che Egli “è con noi” a me, ecco, pare eccessivo e da rifiutare.

Ci sono tanti amici pronti ad accusarmi di facile perbenismo, quando sono “ben altre” le cose che contano. Lo so: per alcuni, ad esempio, le vittorie politiche contano parecchio, e contano al punto di arruolare Dio.

Ah, la persona in questione è Assuntina Morresi, titolare del blog “stranocristiano”.

Oh, beninteso: auguri al sindaco!

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Come si dice oggi? Vacanze di gruppo.

Allora, va bene. L’amicizia non è un reato, anzi. Fare regali non è un reato, anzi. Buttare gli scontrini e le ricevute non è un reato, e vabbè. Insomma, il reato non c’è. C’è che la Regione che tu presiedi dà finanziamenti a Tizio, e che il tuo caro amico lavora per Tizio. E vabbè, non è un reato. Poi il tuo caro amico ruba i soldi a Tizio e li mette in conti suoi in Svizzera. Ah! Comunque tu non c’entri. Poi succede che il tuo amico fa belle vacanze. Succede che ti invita e che tu vai con lui. Anzi, no: sono vacanze di gruppo. Ognuno paga la sua parte. Giusto, meglio esseer corretti, con questi amici, e non dare adito a sospetti. Per non dare adito a sospetti, dev’essere tutto chiaro. Non siamo mica scemi. Peccato, ho buttato le ricevute del pagamento. Ah! E allora chi ha pagato? Ho pagato io, mi dovete credere! Vabbè. Magari adesso ci farai vedere l’estratto conto della banca. Che noia!

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Abbandonare, abbandonare, abbandonare (Mission impossible)

“Un governo di tecnocrati espressione del capitalismo fino a qui fallimentare”. Trovo questa espressione sul n. 409 di ClanDestino Zoom, newsletter settimanale. La firma è “dr”, presumibilmente Davide Rondoni, poeta e collaboratore di Avvenire; per quanto ne so, vicino a Comunione e Liberazione (curioso: si dice sempre “vicino a”. Sarà per buona educazione o per evitare smentite?).

Ho sentito dire che L’Osservatore Romano e lo stesso Avvenire hanno accolto con toni più che rispettosi la nascita di questo Governo. Mi è venuto un sospetto: alla fin fine, non sarà che la Santa Sede ha giocato la carta del sostegno a Berlusconi (le motivazioni si potevano anche confezionare ad hoc) buttando nella mischia la sua truppa d’assalto, Comunione e Liberazione, e trovandosi oggi con l’ingrata necessità di toglierla dal pantano? Succede, nei film, che le squadre speciali, se la missione fallisce, vengono abbandonate (“noi diremo che non vi abbiamo mai conosciuto”).

Ma qui non siamo in un film, e la necessità di uscire dal cul de sac in cui le truppe si sono cacciate è ormai urgente. Nel mondo cattolico, oggi sono alla ribalta i convegnisti adulti di Todi, il rettore Osnaghi, e lo stesso Monti, che ha disarcionato il cavaliere gran difensore dei V.N.N. Una situazione che non va giù a è chi stato costretto a guardare dall’esterno questa evoluzione, impegnato a fare il lavoro sporco di assolvere d’ufficio il cavaliere.

La mia impressione è che prossimamente si assisterà ad una silenziosa fuoruscita. Piano piano, con indifferenza, la truppa recuperabile (tutta, alla fine) verrà rimpatriata e tenuta pronta per nuove missioni.

“La prima politica è vivere”, dice Lupi. Ed è un bellissimo titolo. Primum vivere.

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