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Ci si arriverà?

Mentre attendo la conferenza stampa di Zingaretti, questa domenica pomeriggio, rifletto che fra infingimenti vari, scenette, schermaglie, mi sembra di intravvedere che un accordo tra PD e Movimento 5 stelle, per la formazione di un nuovo Governo, ci potrebbe essere, e ci potrebbe essere anche trangugiando il nome di Conte, con tutto quello che ha avvallato, alla Presidenza del Consiglio.
Dal punto di vista personale, Conte ha dalla sua, da un lato, la dichiarazione che con Salvini non vuole e non può avere più nulla a che fare; dall’altro, il fatto che la sua inconsistenza politica si può prestare molto facilmente a un forte condizionamento da parte del PD.
Inoltre, concedere (con teatrale sofferenza) la Presidenza del Consiglio a Conte (e perciò ai M5S) può consentire al PD di ottenere vasti contraccambi in termini di ministeri di prestigio, a cominciare dal simbolico e cruciale ministero degli Interni.
Come Conte stesso ha dichiarato, non è questione di nomi, ma di programmi, e anche sul piano dei programmi (il fare e anche il dis-fare, come diceva la Bonino) si potrebbe strappare al M5S un accordo che sostanzialmente veda al primo posto i temi del PD, e magari accantonare un po’ quel ritornello della riduzione del numero dei parlamentari, che è una insensata bandierina che i ragazzi del M5S sventolano senza rendersi neanche conto del suo significato e delle complicate conseguenze che porterebbe con sé, come l’aggiustamento della legge elettorale e il referendum.
Niente formule aberranti come “contratti di governo” o altre fantasiose trovate. Un programma preciso di cose da fare e controllo stringente.
Il PD ha un problema (o un’opportunità; dipende) che si chiama Matteo Renzi. L’alternativa fatale penso che sia fra un suo nuovo partito o la sua riconquista di quello vecchio.

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Ansie dell’esordio renziano

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Ho un referente renziano. Una brava persona, impegnata in politica a un certo livello. Di lui mi fido, ma lo vedo pochissimo e non abbiamo praticamente mai occasione di parlare. Adesso, forse, sarebbe la volta buona per chiedergli conforto, perché io ho una paura matta (a dir poco) che tutto ciò sia destinato a un drammatico  crollo, che lascerà sul campo morti e feriti, e col PD esausto e spolpato. Leggi il seguito di questo post »

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